UNANIMITA’ DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ORVIETO CONTRO PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI CRO SPA E BPB.

UNANIMITA’ DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ORVIETO CONTRO PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI CRO SPA E BPB.

28 Giugno 2017 0 Di Orvieto Notizie
ORVIETO – La vicenda della fusione per incorporamento della Cassa di Risparmio di Orvieto in Banca Popolare di Bari che da settimane è all’ordine del giorno del dibattito di Istituzioni, parti sindacali e cittadini, ha avuto nell’odierna seduta straordinaria e urgente del Consiglio Comunale di Orvieto, un punto di sintesi che è racchiuso nell’ordine del giorno approvato all’unanimità da tutti gruppi politici: PD, “Per andare avanti”, Forza Italia, “Identità e Territorio” PSI, M5S, Sinistra Italiana, Gruppo Misto.
Il dispositivo del documento recita:
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ORVIETO ESPRIME
La netta contrarietà al progetto di fusione per incorporazione della Cassa di Risparmio di Orvieto Spa in Banca Popolare di Bari. Netta contrarietà, in primis, per i modi e termini in cui è stata presentata dal socio di maggioranza BpB al socio locale di minoranza Fondazione Cassa Risparmio Orvieto e poi per il silenzio assordante di come tale operazione, certamente di natura privatistica ma di forte interesse pubblico per la città ed il comprensorio Orvietano, doveva esser portata a conclusione il 19 giugno u.s.
A TAL FINE IL CONSIGLIO COMUNALE DI ORVIETO
INVITA i due soci proprietari della CR ORVIETO, banca che dal 1852 sostiene il territorio Orvietano (e non solo), a tornare ad un tavolo di trattative per condividere la migliore soluzione, al fine di cercare un “valore aggiunto” per i due soci, per i clienti, per il personale della Cassa, per la Città ed il Comprensorio tutto.
• DA MANDATO al Sindaco del Comune di Orvieto di inviare il presente Ordine del Giorno:
–  a tutti i Sindaci dell’Area Vasta dell’Orvietano e dei Comuni ove è presente la Cassa di Risparmio con proprie filiali di Orvieto perché venga portato in un loro Consiglio Comunale urgente per essere approvato;
– al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Governatore della Banca d’Italia, alla Presidente della Regione Umbria e delle due Provincie umbre di Terni e di Perugia perché l’argomento sia posto all’attenzione e vagliato nei modi e termini più adeguati possibile per ricercare una soluzione di questa delicatissima situazione che interessa i nostri Cittadini, le nostre Istituzioni e tutto il tessuto economico e sociale di Orvieto e del Comprensorio di area vasta dell’ Orvietano.
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L’ordine del giorno, muove dalle seguenti premesse:
Cassa Risparmio Orvieto Spa rappresenta da oltre 170 anni per Orvieto e l’area vasta Orvietana la prima banca del territorio per depositi della clientela, e per impieghi (affidamenti e mutui) a favore della clientela privata e delle imprese, rappresenta inoltre da sempre la prima azienda privata del territorio per impiego di occupazione.
La CRO interamente di proprietà della Fondazione Cassa Risparmio di Orvieto fino al 1991, a seguito della Legge n. 218/90 (cosiddetta “Legge Amato”) che obbligava in sintesi le Fondazioni Bancarie a lasciare la partecipazione bancaria di maggioranza nelle banche, si trasforma in Società per Azioni. Nei primi anni ’90 Cassa Risparmio di Roma entra nell’azionariato della CRO con il 40%, nel 1998 la partecipazione di Banca di Roma viene ceduta alla Cassa di Risparmio di Firenze che poi negli anni porta la sua partecipazione al 73,57% mentre la Fondazione resta sempre socia della banca Orvietana con il restante 26,43%. Nel 2009 a seguito dell’acquisizione del Gruppo Banca CR Firenze da parte di Intesa SanPaolo la quota di spettanza della CR Firenze di Cassa di Risparmio di Orvieto viene acquisita dalla Banca Popolare di Bari. La storia economica, sociale e finanziaria della CR Orvieto che intanto si è sviluppata ed ha portato le sue filiali ad oltre 50, i suoi dipendenti oltre le 250 unità e la sua presenza su 3 Regioni (Umbria, Lazio e Toscana) prosegue come soggetto bancario autonomo, facente parte del Gruppo Bancario Banca Popolare di Bari che ha il 74% delle azioni e con il socio di minoranza Fondazione CR Orvieto che continua a possedere la sua quota del 26%.
Dopo circa l’ultimo anno e mezzo di trattative tra le due proprietà di Cassa Risparmio Orvieto indirizzate a rivedere le quote di partecipazione ed eventualmente i modi e termini per liquidare uno dei due Soci, trattative che nel tempo subiscono quando accelerazioni, quando momenti di silenzio assoluto, si arriva al 19 giugno 2017 dove, secondo notizie di stampa e comunicati pubblicati distintamente da entrambi i Soci, la Banca Popolare di Bari, senza alcuna comunicazione al Socio di minoranza Fondazione CR Orvieto, fa presentare in Consiglio di Amministrazione un ordine del giorno deliberativo con il quale presenta la fusione per incorporazione della Cassa di Risparmio di Orvieto Spa nella Banca Popolare di Bari Soc. Cooperativa per Azioni. Ordine del giorno deliberativo che viene messo alla votazione del CdA della CR Orvieto Spa che si ricorda essere composto da 7 Consiglieri (4 espressione e nominati dalla Banca Popolare di Bari e 3 – tra cui il Presidente del CdA stesso – espressione e nominati dalla Fondazione CR Orvieto).
Sempre secondo le notizie di stampa l’operazione consisterebbe nello scioglimento (…e quindi dopo 170 anni la cancellazione della CR Orvieto intesa come azienda e banca), la Fondazione si troverebbe invece con un “concambio” di azioni, in sintesi il valore del 24 % della CR Orvieto verrebbe liquidato alla Fondazione tramite Azioni Banca Popolare di Bari.
Visto che ad oggi sia il “panorama” normativo che quello economico/patrimoniale che sta interessando in generale il sistema bancario italiano e anche nello specifico la Banca Popolare di Bari risulta al quanto incerto ed in particolare:
• Resta incerta la trasformazione di Banca Popolare di Bari da cooperativa a società per azioni (dubbio fondamentale per capire quale peso di Governance poi potrebbe avere la Fondazione in Banca Popolare di Bari), visto il ricorso ancora pendente in Corte Costituzionale sulla Legge che obbliga la trasformazione di alcune banche popolari in società per azioni;
 
i dati economico finanziari della Banca Popolare di Bari con una pesante perdita nel bilancio 2015, un sostanziale pareggio tecnico nel bilancio 2016 e un’incertezza del bilancio 2017 determinata dal fatto che ad oggi non si può essere a conoscenza dei dati del I° semestre 2017 e che dai comunicati stampa della stessa BpB  la stessa banca Pugliese dica di poter tornare all’utile non prima del 2018, e non ultima della illiquidità delle azioni BpB presenti anche in modo importante nei portafoglio dei clienti della banca Orvietana (c.a. per 70/80 mln di euro) oramai senza negoziazione da circa 2 anni (elementi che potrebbero condizionare pesantemente l’attuale ipotesi di prezzo di concambio).
• in data 21 giugno 2017 con voto unanime dell’Aula della Camera dei Deputati è stato dato l’assenso definitivo alla istituzione di una “Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario”. Commissione parlamentare – che come tutte quelle d’inchiesta – avrà i poteri propri dell’Autorità Giudiziaria e che sarà chiamata a verificare con attenzione particolare alla tutela dei risparmiatori ed ai relativi effetti sul sistema bancario Italiano. Ancora la Commissione dovrà occuparsi di verificare la gestione di quegli istituti bancari coinvolti in situazioni di crisi o di dissesto e destinatari, anche in forma indiretta, di risorse pubbliche. La Commissione dovrà valutare l’efficacia delle attività di Vigilanza sul sistema bancario e sui mercati finanziari verificando quanto sia stato fatto ai fini della prevenzione e gestione delle crisi bancarie. Nello specifico la Commissione sarà chiamata a valutare un’ampia serie di aspetti che vanno dalle “operazioni in conflitto di interessi”, alla correttezza delle pratiche adottate, con particolare riferimento al collocamento presso i piccoli risparmiatori di prodotti ad alto rischio ed in particolare le azioni ed obbligazioni bancarie.
• Visto il Decreto con cui il 25 giugno u.s. il Consiglio dei Ministri ha dato l’assenso all’operazione di salvataggio delle due Banche Popolari Venete (Veneto Banca e Popolare di Vicenza) e che contestualmente ha dovuto dichiarare l’insolvenza delle due Popolari, operazione che conferma la necessità di massimo approfondimento degli scenari a venire e che dovranno interessare BpB, CRO e la Fondazione;
• Ad oggi non risulta presentato agli atti un Piano industriale del Gruppo Banca Popolare di Bari, né tantomeno una riorganizzazione, e quindi non è né quantificabile né prevedibile l’impatto sull’occupazione del nostro territorio anche se “rumors”, vista l’assenza di qualsiasi dato tecnico da parte di BpB, fanno temere drastiche riduzione dei livelli occupazionali nel territorio Orvietano che già risulta molto provato dalla profonda crisi economica.
Per quanto sopra riportato il CONSIGLIO COMUNALE DI ORVIETO ESPRIME la netta contrarietà al progetto di fusione per incorporazione della Cassa di Risparmio di Orvieto Spa in Banca Popolare di Bari. Netta contrarietà, in primis, per i modi e termini in cui è stata presentata dal socio di maggioranza BpB al socio locale di minoranza Fondazione Cassa Risparmio Orvieto e poi per il silenzio assordante di come tale operazione, certamente di natura privatistica ma di forte interesse pubblico per la città ed il comprensorio Orvietano, doveva esser portata a conclusione il 19 giugno u.s.
fonte: ufficio stampa comune di orvieto
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