AGENZIA UNICA TRASPORTI – “NO A ‘IPOTECHE’ DEI CITTADINI PER SALVARE LE BANCHE CREDITRICI E NASCONDERE L’OPERATO SCELLERATO DELLA POLITICA” – NOTA DI CARBONARI (M5S).

AGENZIA UNICA TRASPORTI – “NO A ‘IPOTECHE’ DEI CITTADINI PER SALVARE LE BANCHE CREDITRICI E NASCONDERE L’OPERATO SCELLERATO DELLA POLITICA” – NOTA DI CARBONARI (M5S).

22 Settembre 2017 0 Di Orvieto Notizie

Perugia, 18 settembre 2017 – “Leggendo la revisione dei sindaci contenuta nel Bilancio 2016 di Umbria TPL e Mobilità SpA, sorprende rendersi conto come essa va in sostanziale contrasto con quanto attenzionato e criticato dalla Corte dei Conti in occasione del Giudizio di Parificazione di luglio 2017”. Così il consigliere regionale Maria Grazia Carbonari (Movimento 5 Stelle) che invita “i tre sindaci (e i funzionari della Regione Umbria) a leggere attentamente quanto scritto dal Procuratore generale Giuseppone e valutare tutti i rischi per la finanza pubblica che alcune scelte avrebbero, a partire dalla creazione della Agenzia Unica dei Trasporti”. “I sindaci – aggiunge Carbonari – sembrano contraddirsi, visto che da un lato affermano che vi sarebbe la continuità aziendale di Umbria TPL e Mobilità (cosa sulla quale invece il revisore legale esprime incertezze e la subordina a numerose circostanze), ma dall’altro dicono chiaramente che va attivata l’Agenzia Unica dei Trasporti entro il 2018 come ‘presupposto essenziale’, aggiungendo che ‘è fin troppo chiaro, anche per tutti gli impegni presi dai Soci [tra cui Regione Umbria] con i principali creditori, cioè le Banche, che ha consentito di cedere il principale ramo d’azienda ad altro operatore [Busitalia]’. Per mesi – continua il consigliere pentastellato -, chi voleva a tutti i costi l’Agenzia (a partire dalla Giunta) ha raccontato che la creazione di questa non comporterebbe rischi per la Regione (e cioè i cittadini) di eventuali ‘revocatorie e/o azioni esecutive da parte dei creditori’. Tuttavia, un parere pro veritate commissionato da Umbria Mobilità il 23 aprile 2016, in realtà non esclude in modo assoluto tale possibilità. Tale eventualità esporrebbe i soldi dei cittadini umbri ad un rischio, forse remoto, ma molto rilevante visto l’enorme debito che Umbria Mobilità ha”. “Se leggiamo, poi, quanto scrivono i sindaci sull’urgenza di creare l’Agenzia rispetto anche a quanto voluto dalle banche, tali dubbi diventano ancora più preoccupanti. I sindaci, inoltre – commenta Carbonari – invitano gli amministratori a ‘sospendere qualunque tipo di pagamento e/o restituzione specie nei confronti dei Soci’, tra cui la Regione Umbria. Ma è stata proprio la Corte dei Conti a rilevare, anzi, che ciò sarebbe dovuto avvenire già da fine 2013 per la ‘anticipazione di liquidità’ di 17 milioni di euro della Regione Umbria, solo in parte restituita, la quale sarebbe anzi dovuta essere compensata dalla Regione rispetto ai milioni di euro che invece questa ha continuato ogni anno ad Umbria Mobilità. In sintesi, i sindaci stanno raccomandando esattamente l’opposto di quello che raccomanda la Corte dei Conti”. “Gli amministratori, i sindaci della società e i dirigenti della Regione Umbria dovrebbero forse ricordare i propri obblighi di legge – spiega Carbonari -, viste anche le enormi responsabilità che si sono assunti, prescindendo da qualunque altro interesse politico di coprire la vicenda con eventuali garanzie pubbliche occulte attraverso l’Agenzia, senza troppe indagini e troppo rumore. Vogliamo che vengano salvati i posti di lavoro dei tanti dipendenti che non hanno alcuna colpa – conclude Carbonari – e che venga salvato il servizio di trasporto pubblico in Umbria, ma non permetteremo che la politica copra per l’ennesima volta le proprie voragini i bilancio con altri soldi dei cittadini”.

fonte: acs umbria

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