“MEDICI A GETTONE, DATI DELLA REGIONE SMENTITI DA STATISTICHE AUTOREVOLI”

“MEDICI A GETTONE, DATI DELLA REGIONE SMENTITI DA STATISTICHE AUTOREVOLI”

7 Febbraio 2024 0 Di Orvieto Notizie

Perugia, 6 febbraio 2024 – Nella sessione ‘Question time’ della seduta consiliare odierna, il consigliere Thomas De Luca (M5S) ha chiesto all’assessore Luca Coletto chiarimenti circa i medici a gettone, visto che “i dati della Regione vengono smentiti da statistiche autorevoli e segnalazioni dirette”. In maniera specifica, De Luca chiede alla Giunta se “intende smentire o eventualmente aggiornare i clamorosi dati diffusi dalla Federazione sindacale Cimo Fesmed che vedono in Umbria un aumento della spesa per i medici a gettone da 1,98 milioni di euro nel 2019, ai 5,69 milioni di euro nel 2021; e qualora i dati fossero confermati se si intenda mettere in campo azioni per limitare il ricorso a medici e infermieri a gettone nelle aziende sanitarie umbre”.

Illustrando il suo atto ispettivo, De Luca ha ricordato che “lo scorso 16 gennaio, l’assessore Coletto, rispondendo ad una mia interrogazione ha dichiarato che i ‘medici e infermieri a gettoni peraltro non esistono in Umbria, dove le Aziende sanitarie non ricorrono a questa forma di lavoro. Per fare fronte al temporaneo aumento di attività o per carenze di organico il sistema sanitario regionale utilizza lo strumento delle tariffe orarie aggiuntive per i medici in servizio, al fine di ridurre l’utilizzo delle esternalizzazioni’. Lo scorso 23 gennaio, sugli organi di stampa locale sono stati diffusi i dati elaborati dalla federazione sindacale Cimo Fesmed su conto annuale 2021 relativi ai conti economici delle aziende del sistema sanitario nazionale, in cui l’Umbria sarebbe passata ‘dagli 1,98 milioni di euro spesi nel 2019, per medici e infermieri in affitto, a spendere 5,69 milioni di euro nel 2021. Un significativo balzo di spesa, in gettoni, del +287 percento’. Stando a questi dati il fenomeno in Umbria sarebbe cresciuto per una dimensione maggiore rispetto a quella della media nazionale. Mentre in Italia la crescita media sarebbe del 66% dal 2019 al 2021, in Umbria la crescita sarebbe stata quasi cinque volte tanto e avrebbe maggiormente coinvolto l’ambito dell’emergenza. I dati forniti dall’assessore Coletto il 16 gennaio 2024 sono stati smentiti in maniera perentoria da un autorevole organo che da anni analizza tale fenomeno. La Giunta regionale della Lombardia ha approvato lo scorso 13 dicembre una delibera, immediatamente esecutiva, proposta dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso, puntualizzando che i contratti in essere di personale remunerato in proporzione alle singole presenze andranno a naturale scadenza senza alcuna possibilità di rinnovo”.

L’assessore Coletto ha risposto che “la Regione Umbria non fa ricorso a medici a gettone. Quando è stato necessario le Asl e le Aziende ospedaliere sono ricorse, previo avvisi pubblici, all’uso di medici liberi professionisti, che sono altra cosa. Ci sono state quattro comunicazioni dei rispettivi direttori generali che hanno smentito l’uso di gettonisti, ovvero liberi professionisti che fanno riferimento a cooperative. Oggi il Sole 24 Ore conferma la nostra posizione. I gettonisti sono una questione, il ricorso a liberi professionisti è diverso. Siamo tutti consapevoli che mancano medici. Serve un intervento importante a livello nazionale: andrebbe tolto il numero chiuso, andrebbero implementati i percorsi di formazione per le specialità. Anche perché in determinate specialità gli iscritti sono sempre meno dal momento che manca una protezione adeguata. Sottoscrivo quanto detto precedentemente, come scritto dai direttori generali. Se loro mi certificano che non fanno ricorso a gettonisti io gli devo credere”.

Nella sua replica De Luca ha detto che farà “un’altra interrogazione per sapere quanto si spende per i medici liberi professionisti. State giocando con le parole. Non potete nascondere questi dati. Dovete dare i numeri. Quanto spende la Regione? Perché spendiamo per liberi professionisti piuttosto che assumere giovani medici? Dovete fare i concorsi e assumere in maniera stabile”.

fonte: acs Umbria

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