RADIO DIGITALE. IL FASCINO (IN)DISCRETO DEGLI AGGREGATORI.

RADIO DIGITALE. IL FASCINO (IN)DISCRETO DEGLI AGGREGATORI.

20 Maggio 2017 0 Di Orvieto Notizie

Di recente si è accesa la discussione sugli aggregatori, piattaforme informatiche cui gli ascoltatori accedono mediante app o via desktop trovando in un’unica icona i contenuti delle radio che vi hanno aderito. In quale ambiente si collocano? Quali esigenze della Radio soddisfano? È sufficiente riunire flussi streaming per competere efficacemente nel contesto digitale?
Ribadendo che per molti anni ancora l’infrastruttura FM e la modalità “uno a molti” godranno di ottima salute, è innegabile che nel contesto digital nuovi servizi stiano sfidando la storica leadership della Radio nella diffusione di contenuti audio. In auto, dove il mezzo sviluppa il 70% dei suoi ascolti, Apple CarPlay e Google AndroidAuto sono già disponibili su oltre 100 modelli, entro il 2020 il 20% saranno “connected car” e l’uso di smartphone per ascoltare contenuti audio cresce in tutto il mondo: accedere ai classici tasti delle memorie dell’autoradio sarà sempre meno immediato. Anche in casa, dove la classica radio FM è spesso già sostituita da altri dispositivi in grado unicamente di ricevere in streaming quali, oltre allo smartphone, gli speaker Wi-Fi e le TV, la comparsa a breve di Amazon Echo e/o Google Home rivoluzionerà ulteriormente le abitudini di consumo di contenuti audio, come accaduto nei Paesi in cui sono già presenti. Al di fuori della “comfort zone” compresa tra gli 87.5 e i 108 MHz è dunque vitale farsi trovare con facilità dagli ascoltatori, e per quanto sia uno strumento indispensabile specialmente a fini di marketing e commerciali, non è più neanche sufficiente avere la migliore app del mondo confidando sulla forza di attrazione del proprio Brand: gli italiani hanno, mediamente, 25 – 30 app sul loro cellulare, ma passano tre quarti del loro tempo solo su 4 o 5. In questo nuovo scenario competitivo lo strumento più efficace per sostenere la rilevanza della Radio si sta per l’appunto rivelando essere l’aggregatore, che introduce nel nostro mondo un modello consolidato e vincente tipico della dimensione digitale, si pensi ad esempio ai servizi di    booking turistici o ai comparatori di prezzi. Ma è davvero sufficiente riunire alcuni flussi streaming per contrastare efficacemente aziende dalle enormi risorse come Spotify, Apple, Amazon, Google e Facebook? Crediamo di no. Affrontare il tema unicamente dal punto di vista tecnologico, attività in sé non troppo complessa, come confermato dall’ampio numero di servizi di questo tipo disponibili negli store digitali, non consente di inquadrare la problematica nella sua valenza strategica, considerando – soprattutto, ma non solo – la titolarità dei contenuti e l’essenziale loro valorizzazione economica. Quale modello di ricavi le emittenti possono implementare con un aggregatore? Che senso ha concedere i propri contenuti – o non accorgersi che sono prelevati – a soggetti estranei alla radiofonia che alimentano il loro business drenando risorse dalla “nostra” Industria? (non casualmente, in Belgio e in altre nazioni, inclusa la nostra, sempre più Editori stanno riconsiderando la loro posizione). Solo un’alleanza strutturale di molti player eterogenei della radiofonia mondiale può creare la soluzione integrata con cui contrastare la potenza dei “nuovi” competitors nella gara a conquistare e valorizzare economicamente l’attenzione dell’utenza: Radioplayer è tale soluzione, con la sua tecnologia sviluppata a beneficio di editori e utenti della Radio. Nei Paesi in cui è già presente (UK, Irlanda, Germania, Belgio, Norvegia, Canada e diversi altri stanno per aggiungersi, in Europa e in altri continenti) ha sensibilmente aumentato la share del mezzo nel contesto digitale a pochi mesi dal lancio, avviando un circolo virtuoso da cui l’intero settore ha tratto benefici, anche in termini economici. Radioplayer Worldwide è l’organizzazione senza scopo di lucro che ne promuove l’adozione su scala globale al fine di stabilire standard tecnici comuni e dotare l’industria radiofonica mondiale di un approccio unificato verso i costruttori automobilistici e i produttori di device. DigitalMDE, su mandato di Radioplayer Worldwide, ha presentato ai maggiori editori nazionali e locali italiani questa piattaforma, ed ha avviato un confronto con tutti i soggetti di riferimento del settore per promuovere l’adozione di un progetto collaborativo internazionale che offre risposte strategiche alla nostra industria radiofonica.

fonte: www.newslinet.it

Print Friendly, PDF & Email
Condividi: